Jannik Sinner, il voltafaccia stavolta è clamoroso: dopo pochi mesi cambia tutti, i tifosi non ci stanno e vanno all’attacco sui social.
Sono bastati pochi mesi per cambiare completamente le prospettive di Jannik Sinner e su Jannik Sinner. Il tennista italiano più forte del momento ha vissuto un finale di stagione esaltante e ha trascinato la squadra azzurra alla vittoria della seconda Coppa Davis, 47 anni dopo la prima.
Un trionfo che era nel destino e che è stato celebrato da tutte le testate nazionali. La giravolta è stato però troppo repentina, e ha scatenato la furia dei tifosi sui social. Per quanto il presidente della Federtennis, Binaghi, desideri il contrario, il tennis non deve diventare come il calcio. Le polemiche e i veleni frutto della smodata voglia di arrivare alla vittoria, costi quel che costi, devono restare fuori da uno sport in cui il fair play ha ancora un valore e chi perde non è per forza lo sconfitto, bensì colui che non ha vinto.
Almeno questo sembra essere il pensiero comune tra gli appassionati, che non hanno perdonato a molte testate sportive di carattere nazionale il voltafaccia improvviso nei confronti del nostro numero uno. Può sembrare incredibile, ma c’è chi, non molto tempo fa, in particolare subito dopo gli US Open, parlava infatti di Jannik non come di un giocatore come tanti altri, con i suoi alti e i suoi bassi, ma addirittura come un “caso nazionale“, salvo poi trasformarlo come se nulla fosse in un eroe.
Verba volant, scripta manent, ed è così che molti tifosi di Jannik o semplici appassionati di tennis non hanno dimenticato la campagna che alcuni quotidiani e alcune riviste hanno montato contro Sinner dopo il suo rifiuto di partecipare ai gironi di Davis di settembre a Bologna.
In particolare, il dito dei fan del tennista è stato puntato contro la Gazzetta dello Sport e contro Sport Week, colpevoli secondo molti di aver attaccato in maniera indecorosa e decisamente esagerata il numero uno del tennis italiano. Il tutto all’indomani di un torneo, gli US Open appunto, in cui era uscito malconcio, perdendo dopo una durissima battaglia contro Sascha Zverev.
Tre mesi dopo, quel “caso nazionale“, attaccato e vituperato per il suo grande rifiuto alla ‘madrepatria’, ha trascinato quella stessa ‘madrepatria’ sul tetto del mondo, a suon di trionfi e rimonte clamorose e annichilendo in semifinale di Davis addirittura quello che probabilmente è il più vincente giocatore di tutti i tempi, Djokovic appunto.
Ed è questo che i tifosi di Sinner non hanno facilmente perdonato alla stampa. Trasformare il nostro portacolori in un eroe nazionale è giusto e lecito, far finta di niente un po’ meno. E forse un editoriale per ‘scusarsi’ con il tennista altoatesino, o perlomeno per spiegare il motivo di tanta acredine nelle settimane post New York, sarebbe stato corretto e, in un certo senso, elegante.
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