Tremendo lutto nel calcio. Quando lo sport più bello e praticato del mondo offre di sé il volto più tragico. Dolore immenso.
Chissà quante volte è capitato di fermarci a guardare dei bambini che giocano a pallone. E quante volte li abbiamo, senza nemmeno pensarci, invidiati. Perché si stavano divertendo un mondo a fare ciò che noi non avremmo mai voluto smettere di fare.
Perché corre dietro ad un pallone è la cosa più semplice, naturale, bella del mondo. Non importa come sei vestito, non importa quale tipo scarpe indossi. L’unica cosa che conta è correre più degli altri con il pallone tra i piedi e quando si scorge la porta prenderlo a calci più forte che si può.
Forse è per questo che il calcio è lo sport più praticato. perché è terribilmente semplice ma straordinariamente intenso per le emozioni che procura. Una passione che nasce singola ma che poi diventa unione e condivisione. Squadra.
In quel momento il tuo compagno di squadra è il tuo migliore amico. Faresti tutto per lui, anche servirgli un assist perfetto per il più facile dei gol. Il calcio è semplicemente questo anche se nasconde le più complesse sfumature della vita. La gioia, il dolore, il piacere, la rabbia, fino alla morte.
Tremendo lutto nel calcio
Un lutto che annichilisce. È accaduto in Brasile. Una domenica pomeriggio come tante altre. Una domenica pomeriggio piovosa. come tante altre. Ma con un finale tragico.
Stadio Eleuterio da Silva, dove si sono incontrate le formazioni dell’Unidos de Santo Antonio de Platina, la formazione di casa e l’Uniao Japirense per una gara valida per la Copa Regional de Futebol Amador, come ci ha fatto sapere tuttosport.com.
Si osserva il cielo. È nero e piove. Ma si è continuato a giocare fino a quanto è sembrato che tutto si rasserenasse. L’illusione più tragica. Proprio in quel momento, infatti, un fulmine si scarica sul campo colpendo in pieno un giocatore e tramortendone altri sei.
Per il 21enne Caio Enrique non c’è stato niente da fare. In quel momento non c’era nemmeno un’autoambulanza nei pressi del campo. Lo sfortunato giocatore è stato trasportato in ospedale con un’auto privata, ma purtroppo è deceduto poco dopo l’arrivo. Troppo gravi le ferite riportate a seguito della scarica del fulmine. Gli altri giocatori si sono fortunatamente ripresi.
Il cielo è ritornato nerissimo appena giunta la notizia che Caio Enrique non ce l’ha fatta. Nerissima l’atmosfera. Chissà quante volte è capitato di fermarsi a guardare dei bambini che giocano a pallone. Lì dove regna la vita, non vi può essere la morte. Mai.