Un club in grande difficoltà ha richiamato un grande ex, a farne le spese un dirigente. Gli ultimi risvolti.
Sconfitte in serie, tanta delusione e un progetto che naufraga troppo presto, solitamente a causa di decisioni discutibili prese in estate. Ma molto spesso, soprattutto in serie A, quando una squadra non centra i risultati, il primo a pagare dazio è l’allenatore.
Nella storia che stiamo raccontando questo è già successo. Pippo Inzaghi infatti dall’11 ottobre scorso è il tecnico della Salernitana, preso il posto dell’esonerato Paolo Sousa. Per l’ex bomber di Milan e Juventus, fino ad oggi un percorso deludente. In campionato, otto gare con la media punti di 0,63. In Coppa Italia invece, nel secondo turno, il 31 ottobre poker interno rifilato alla Sampdoria.
Il tecnico piacentino ha vinto una sola volta, 2-1 interno in rimonta contro la Lazio lo scorso 25 novembre. Per il resto cinque ko e due pareggi. “Avevo detto che volevo riposarmi. Non sapevo se questo calcio meritasse la mia onestà e professionalità. Ma la chiamata della Salernitana è stata travolgente”, ha detto Inzaghi il giorno della sua presentazione, malcelando il fastidio per il trattamento subìto a Reggio Calabria.
La sua creatura campana però non riesce a sterzare definitivamente. La classifica dopo 16 turni la vede ultima a 8 punti, -3 dal Verona, -4 dall’Empoli e -5 dall’Udinese. Eppure, la vittoria sfumata nel finale contro il Milan (Jovic ha trovato il pareggio in pieno recupero, ndr) potrebbe aver dato nuova linfa alla squadra e alle sue ambizioni in chiave futura. Serviva una scossa, questo è certo.
De Sanctis lascia la Salernitana: dimissioni e rinuncia al compenso
Proprio per cercare di dare una scossa all’ambiente, il presidente Danilo Iervolino ha richiamato a Salerno Walter Sabatini. L’ex ds infatti venne esonerato, in modo sorprendente, dopo la salvezza miracolo di due anni fa. Campani che si salvarono, con Davide Nicola in panchina, facendo un punto in più del Cagliari, ad esito di una rimonta quasi impossibile nel girone di ritorno.
Proprio per sostituire l’ex ds di Lazio e Roma, il 9 giugno 2022 venne presentato Morgan De Sanctis come nuovo ds. Non solo. Tra Iervolino e Sabatini volarono parole pesanti, anche in riferimento all’etica. Tutto ricomposto ora, tanto che Sabatini è stato richiamato con la veste di dg.
Come scrive calciomercato.it, dopo l’annuncio del ritorno del dirigente umbro, Morgan De Sanctis ha deciso di dimettersi. Non solo. Con un contratto in essere fino al 2025, l’ex portiere di Napoli e Roma (dove a chiamarlo fu proprio Sabatni, ndr) ha rinunciato al compenso che gli sarebbe spettato. Insieme all’uomo mercato, addio anche per i suoi collaboratori Simone Lo Schiavo e Giulio Migliaccio, i quali però hanno trovato un accordo economico per dire addio.
De Sanctis, come detto, arrivò al posto di Sabatini. Ricercato anche dall’Olympiacos, l’approdo campano di De Sanctis venne accelerato anche dal no di Riccardo Bigon, primo ds contattato da Iervolino. De Sanctis, nonostante un budget non clamoroso, ha portato all’Arechi calibri quali Ochoa e Candreva, raggiungendo l’anno scorso una salvezza tranquilla: 15° posto, +11 sullo Spezia ultimo retrocesso dopo lo spareggio perso col Verona. De Sanctis, prima di diventare ds, dal 2017 al 2019 era stato team manager della Roma, entrando poi nell’area sportiva e rimanendoci fino a febbraio 2022.
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