Una persona molto vicina a Michael Schumacher torna a parlare dell’ex fuoriclasse tedesco e svela il suo più grande rimpianto
Non passa giorno in cui gli appassionati di motori sparso in tutto il mondo non dedichino un pensiero a Michael Schumacher. Il fuoriclasse tedesco il 3 gennaio ha festeggiato 55 anni. Un traguardo importante che purtroppo non ha potuto condividere con tutti i suoi fan a causa dell’incidente sugli sci che ormai da oltre dieci anni lo ha costretto a cambiare vita.
In un giorno così tutti quelli che lo hanno conosciuto hanno però voluto omaggiarlo in qualche modo, e c’è anche chi ha scelto questa data per svelare il suo più grande rimpianto.
Il leggendario pilota tedesco, sette volte campione del mondo e grande protagonista del periodo più vincente nella storia della Ferrari, ha vinto moltissimo nel corso della sua carriera, ma c’è anche chi è convinto che avrebbe potuto fare di più.
Sembra quasi impossibile da immaginarlo, ma Schumi si sarebbe potuto aggiudicare anche più dei sette titoli mondiali messi in bacheca (due con la Benetton e cinque con la Ferrari). E avrebbe potuto farlo anche in un’epoca storica diversa da quella che ha dominato, in anni in cui era già esploso ad esempio il talento di un certo Lewis Hamilton.
Schumacher, svelato il rimpianto più grande: avrebbe potuto vincere un altro mondiale
A parlare di Schumacher e del grande traguardo mancato è stato uno dei personaggi che con Schumacher ha scritto alcune delle pagine più importanti nella storia della Formula 1: Ross Brawn, ex direttore tecnico della Ferrari proprio nell’epoca in cui Schumacher dominava il mondo dei motori.
Secondo Brawn, il leggendario pilota teutonico avrebbe avuto grandi, grandissime chance di giocarsi un mondiale anche in tarda età, nell’ultima fase della sua carriera, quando aveva scelto di guidare la Mercedes, una delle rivali storiche della Ferrari.
Brawn è addirittura convinto che nel 2014, anno in cui a trionfare fu appunto Hamilton su una delle vetture della stella d’argento, se non si fosse ritirato e non ci fosse stato l’incidente di Meribel, Schumi avrebbe potuto dire la sua in campionato, anche a 45 anni.
Lo ha confessato l’ex direttore tecnico ai microfoni della Bild: “Credo che abbia appeso il casco al chiodo troppo presto, è stato lui a gettare i semi del successo di Mercede negli anni a venire durante il biennio 2010-2012“. Brawn ha quindi aggiunto che, se Alonso sta dimostrando ancora oggi di poter essere competitivo alla sua età, è quasi certo che Schumacher nel 2014 avrebbe potuto quantomeno competere per portare a casa l’ottavo titolo mondiale. Così non è stato e rimarrà un piccolo rimpianto nei cuori di tutti i suoi tifosi.