Il nome più ricorrente per la possibile successione di Allegri sulla panchina della Juve verrebbe a Torino con una missione ben precisa
Nonostante una stagione che, in termini di risultati e di fiducia dell’ambiente, sta regalando diverse soddisfazioni al popolo bianconero, il futuro di Massimiliano Allegri continua ad essere un rebus.
Forse per troppo tempo – soprattutto nel corso dell’intera scorsa stagione, per non dire dei rumors estivi – si è parlato di un addio del tecnico, dei candidati papabili alla successione, del malumore serpeggiante sui social, per poi pensare di cancellare tutto dopo il pur ottimo girone d’andata. E dopo una Coppa Italia che ha visto l’undici bianconero finora addirittura travolgente nelle sue due uscite.
L’anno passato si erano fatti insistentemente i nomi di Raffaele Palladino, di Thiago Motta, di Vincenzo Italiano, come possibili profili ai quali la dirigenza avrebbe potuto affidare l’incarico al posto del tecnico toscano. Che, giova ricordarlo, ha un contratto fino al giugno del 2025.
E poi si era inizialmente fantasticato di un possibile ritorno di Antonio Conte, che aveva bruscamente interrotto il suo rapporto col Tottenham Hotspur all’alba della scorsa primavera. Più passava il tempo e più la candidatura del tecnico salentino ha preso quota, con la piazza che, messi temporaneamente da parte i risentimenti per il ‘tradimento’ della sua esperienza all’Inter, iniziava a caldeggiare la sua venuta.
Dopo alcune dichiarazioni rilasciate tanto alla RAI, nel corso del programma ‘Belve’ che lo ha visto ospite speciale, quanto in alcune premiazioni legate ad eventi a cui ha partecipato, si è capito che Conte tornerebbe volentieri. Anzi di corsa.
La sensazione di esser andato via troppo presto da Torino, di non aver completato il lavoro, è stata ormai riconosciuta dallo stesso allenatore leccese. Su questo tasto, su un ritorno che avrebbe come missione principale un prestigioso obiettivo, ha parlato il giornalista Gianni Balzarini ai microfoni di Radio Kiss Kiss. Ecco le sue parole.
“Non c’è nessun nesso tra la presenza di Conte a Torino-Napoli e la sua eventuale candidatura per la panchina azzurra. Lui vive lì ed è andato a seguire il match. Lui sa bene che la sua presenza in qualsiasi stadio viene collegata ad un nuovo incarico“, ha esordito Balzarini.
“Conte ha un DNA juventino, prima ancora che andasse a giocare alla Juventus. Lui ama le sfide, ha vinto gli scudetti con la Juve dopo tanti anni in cui i bianconeri erano rimasti a secco. Alla Juve manca la Champions ed una delle sue nuove sfide in carriera può essere proprio questa. Il problema per Conte è l’ingaggio, dopo essersi fatto la bocca buona in Premier League“, ha concluso.
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