La big è ancora una volta nei guai dal punto di vista giudiziario: le autorità si sono già messe al lavoro e stavolta la società rischiano davvero tanto
Il calcio, con le autorità giudiziarie, non dovrebbe avere mai a che fare. Quello che per alcuni è lo sport più bello del mondo, infatti, dovrebbe rimanere pulito, eppure ci sono tante società che, per una ragione o per un’altra, finiscono nel mirino degli inquirenti. Certo, chi indaga può anche non trovare nulla di losco, ma pare che questo non sia il caso – per lo meno secondo si evince dalle ricostruzioni dei giornali.
Com’è successo con la Juve in Italia, con i vertici che sono ancora indagati, anche in Spagna una bomba è stata lanciata sul Barcellona che, da questo punto di vista, non sta vivendo un periodo facile, per non parlare del campo dove la situazione è sempre più incandescente dopo il tracollo contro il Real Madrid in Supercoppa.
Ma i problemi fuori dal campo, se possibile, sono anche peggiori. Nell’ambito dell’inchiesta sul caso Negreira, altri direttori di gara, ascoltati dalla Guardia Civil, hanno infatti fatto venire alla luce nuovi dettagli sul presunto sistema di corruzione che avevano messo insieme i catalani e il numero due del Comitato tecnico degli arbitri.
Nuove pesanti accuse sul Barcellona nel caso Negreira: “Ingaggiato per ottenere favori sportivi”
Sono 21 i fischietti in pensione e in attività che hanno rilasciato deposizioni in merito al caso Negreira, così come ha rivelato El Mundo. In particolare José Luis Gonzalez Gonzalez, ora arbitro del Var dopo una lunga carriera da direttore di gara, ha svelato dettagli importanti sulla questione.
Secondo Gonzalez i blaugrana hanno ingaggiato José María Enríquez Negreira “per ottenere qualche tipo di beneficio sportivo”, utilizzando il numero due degli arbitri che ha fatto capire al Barcellona di avere “un certo potere” su di loro, il tutto in cambio di soldi, ovviamente, per lui e per il figlio.
La versione di Gonzalez Gonzalez ha ricalcato quelli dei suoi colleghi, specie per ciò che concerne la sfera di influenza di Negreira nella promozione o retrocessione dei fischietti in attività. Questo ha aggravato la sua posizione, certo, ma secondo il varista e José Maria Sanchez Santos, direttore di gara ancora in attività, ha messo in cattiva luce anche gli arbitri in generale, che però hanno detto alla Guardia Civil di non avere mai alterato le partite con il loro operato sotto richiesta.
Fernando Roman, un altro arbitro, ha dichiarato poi che “nel nostro gruppo si diceva che se assumevi suo figlio (per fare l’allenatore, ndr) potevi essere favorito nelle promozioni perché il padre teneva conto dei suoi commenti”.