Non solo quella di José Mourinho: salta un’altra panchina. Ecco, di seguito, tutti i dettagli del clamoroso ribaltone
Tra lacrime, applausi e cori di incitamento si è consumato l’addio, dopo due anni e mezzo, di José Mourinho alla Roma. Lo ‘Special One’ ha varcato per l’ultima volta il cancello di Trigoria, il quartier generale del club giallorosso.
E come sempre in tutta la sua carriera anche nel momento dell’addio José Mourinho divide l’opinione pubblica e la tifoseria tra chi già lo rimpiange, imputando alla proprietà texana della ‘Lupa’ la responsabilità di non avergli messo a disposizione una squadra all’altezza delle ambizioni del club giallorosso, e chi invece non ne poteva più dei suoi atteggiamenti sopra le righe e della sua vis polemica.
Forse anche per lenire il dolore delle ‘vedove’ del Mago di Setubal la famiglia Friedkin ha pensato bene di affidare il ruolo di traghettatore della nave giallorossa fino alla fine dell’attuale stagione a Daniele De Rossi per il quale, come sottolineato dallo stesso ex campione del mondo nella sua prima dichiarazione da allenatore della ‘Magica’, la maglia giallorossa è una seconda pelle così come la Roma la sua seconda casa (il padre Alberto è stato per 19 anni l’allenatore della primavera giallorossa ed è attualmente il Responsabile sviluppo e formazione allenatori squadre nazionali della Roma).
Non solo quella di Mourinho: salta anche la panchina di Alessandro Dal Canto
Insomma, nel calcio a dominare incontrastati sono i risultati. E, a ulteriore conferma, proprio per la mancanza di risultati, o, comunque, non in linea con le aspettative del club, è saltata, dopo quella giallorossa, un’altra panchina: la Carrarese Calcio 1908, che milita nel girone B della Serie C, ha reso noto di aver sollevato il Sig. Alessandro Dal Canto dall’incarico di Allenatore Responsabile della Prima Squadra e il Sig. Giuliano Lamma da quello di Allenatore in Seconda.
Risultati che sono stati fatali anche allo Special One, nello specifico i ko contro la Lazio nel Derby di Coppa Italia e contro il Milan, match in cui, tra l’altro, i giallorossi non hanno mai dato l’impressione di poter davvero impensierire i loro avversari: inevitabile, quindi, il benservito al tecnico lusitano riprova del fatto che dal massimo campionato all’ultima serie professionistica il mestiere dell’allenatore è il più precario nel mondo del calcio italiano e non solo. Del resto, si sa, è più facile e conveniente dal punto di vista economico esonerare un tecnico che sostituire più elementi della rosa che non danno più garanzia di buone prestazioni.