Gli appassionati della Superbike piangono un talento puro che ha raccolto meno del previsto: aveva soltanto 48 anni
La notizia oramai si è diffusa e anche se era in un certo senso prevedibile per via della malattia con cui stava facendo i conti, rimane comunque molto drammatica.
Il mondo dei motori, in particolare quello della Superbike, ha appreso nelle ultime ore della scomparsa prematura di un talento unico, capace nel corso della sua breve ma intensa carriera di mettere a referto vittorie che sono rimaste negli annali di questo sport.
Nonostante una vita poco regolare e purtroppo condizionata dall’uso di sostanze stupefacenti, le quali lo hanno in un certo senso debilitato, soprattutto nel corso degli ultimi anni, ha conquistato nel corso della sua carriera vittorie importanti e che all’epoca lo avevano designato come uno dei migliori in circolazione.
Come capita a molti geni, anche il pilota australiano Anthony Gobert se n’è andato troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile.
Anthony Gobert, pilota australiano noto per aver disputato diversi mondiali di Superbike e MotoGp, si è spento all’età di 48 anni a causa di una malattia incurabile. Nell’ultimo periodo era passato alle cure palliative, cure che generalmente vengono concesse a chi ha una malattia poco curabile. A dare la notizia della scomparsa è stata la madre, Suzanne, sui suoi profili social. “Ho il cuore spezzato mentre scrivo, il mio bellissimo primogenito Anthony è morto oggi“, ha scritto la donna su Facebook.
Come la stessa madre ha sottolineato, il pilota australiano ha avuto seri problemi di dipendenza che hanno ulteriormente peggiorato il suo stato di salute, già di per sé precario. Negli ultimi anni le cose sono peggiorate, fino alla morte improvvisa di diverse ore fa.
Eppure, a soli 19 anni, Anthony era definito come uno dei futuri campioni della due ruote. Da giovanissimo infatti ottenne subito una grande notorietà: nel mondiale Superbike del 1994, in sella alla sua Kawasaki ZXR 750, conquistò uno storico successo nel circuito da lui più amato, quello di Philipp Island, per poi replicarsi a Laguna Seca. Fu un autentico doppio trionfo.
Tre anni dopo passa al Motomondiale classe 500 con la Suzuki, realizzando così il suo grande sogno. Un sogno tuttavia che presto si trasformò in un incubo: nel 1997, dopo aver disputato appena nove gare, fu squalificato per doping. Da lì in poi, nonostante un tentativo nel 1999 di tornare a correre ad alti livelli in sella alla Ducati, la sua stella si spense definitivamente a causa delle dipendenze e di amicizie pericolose.
Simone Inzaghi ai saluti, dopo l'Inter si aprono le porte della Premier: il club nerazzurro…
Sono ore di grande fermento in casa Inter, il nome è di quelli 'pesanti' e…
Le ultime notizie sul calciomercato dell'Inter preoccupano Dimarco: Marotta sta per mettere a segno un…
Il calciomercato di Milan e Juventus si intreccia con i rossoneri ed i bianconeri che…
Thiago Motta lo ha ormai relegato tra le riserve: il centrocampista potrebbe partire nella finestra…
L'Inter non si smentisce mai. Pazza idea per un club nerazzurro 'pazzo' per definizione: colpo…