Un famoso bomber del passato ha rivelato a sorpresa di essere stato cacciato da un allenamento per scaramanzia
Non tutti sono superstiziosi e sono condizionati da credenze quali la sfortuna che si attirerebbe nel momento in cui si rompe uno specchio, si incontra un gatto nero in strada o si rompe uno specchio.
Ben diverso è invece l’approccio che molti hanno nei confronti della scaramanzia, ovvero la tendenza a ripetere comportamenti avuti in una giornata fortunata o a non ripetere un’azione se quando la si è fatta quando qualcosa è andato male. Insomma, per la serie non è vero ma ci credo!
Pur rientrando in questa categoria, c’è chi non lo ammette così facilmente, soprattutto per timore di essere giudicati in maniera negativa dagli altri, che potrebbero pensare di avere di fronte qualcuno che si fa condizionare dalle circostanze e che non è in grado di prendere una decisione in autonomia.
Nel mondo del calcio, però, sono in tanti a farlo, anche se c’è chi stenterebbe a pensare che quanto fatto da un allenatore nei confronti di un suo bomber di punta sia accaduto davvero. E invece è proprio così.
Una scelta inaspettata solo per scaramanzia
Ma qual è il bomber che è stato cacciato letteralmente dall’allenamento dal suo allenatore solo per scaramanzia? Si tratta di Dario Hubner, che ha rivelato quanto gli è accaduto nel corso della sua carriera da calciatore in un intervento a Stanleybetnews, che aveva organizzato una diretta Instagram per discutere di alcuni aneddoti curiosi vissuti quando calcava i campi di calcio.
Il tenico che era così “ossessionato” dalla fortuna e dalla sfortuna è un insospettabile, ovvero Walter Novellino. “Lui era davvero scaramantico, se in allenamento succedeva qualcosa di speciale e poi si riusciva a vincere la domenica successiva, allora dovevamo ripeterlo”. Una prassi davvero particolare, insomma, che lo faceva sentire più tranquillo, nonostante questo modo di agire finisse per condizionare i suoi calciatori.
Novellino, a suo dire, non ha mai considerato questo come un modo di ragionare sbagliato, anzi era arrivato anche a compiere un atto che per alcuni potrebbe sembrare estremo e che ha stupito lo stesso attaccante.
“Un giovedì sono arrivato a sbagliare un tiro in porta, per questo lui si è arrabbiato, ma io non sono riuscito a stare in silenzio – ha detto ancora l’ex bomber – Solo per questo mi ha invitato a lasciare l’allenamento”. Il suo timore, evidentemente, era che quell’errore potesse essere un “segno” di qualcosa di diverso che sarebbe potuto succedere in partita.
Una “fissazione eccessiva?
I più razionali non possono che pensare quanto essere condizionati dalla scaramanzia nella quotidianità, a maggior ragione nello sport, possa essere ritenuto eccessivo, per questo potrebbero inevitabilmente sorridere al racconto di Hubner. Invece non sono poche le persone, non necessariamente famose, che non disdegnano l’idea di affidarsi a questo per “assicurarsi la garanzia” che qualcosa vada a buon fine.
Quell’episodio, infatti, ha avuto un seguito per l’ex attaccante, che oggi non può che sorridere per quanto accaduto. La partita disputata dopo quell’allenamento “incriminato” la squadra dell’ex bomber ha non solo vinto, ma lui ha anche segnato un gol. Ed è per questo che Novellino non si è risparmiato solo pochi giorni dopo.
“Una settimana dopo io ho sbagliato un tiro in allenamento, cosa che il Mister non ha gradito, per questo mi ha aggredito nuovamente a parole. Non solo, mi ha anche invitato a lasciare il campo, ripetendo quanto era accaduto la volta precedente (ovviamente con la speranza che lui potesse segnare ancora in partita, ndr)”. Una dimostrazione evidente di come anche nel calcio si voglia applicare il detto “meglio prevenire che curare”.