Un altro arbitro nella bufera. La questione legata ai direttori di gara si arricchisce, si fa per dire, di un nuovo, inquietante capitolo.
Il calcio italiano tra campionato, calciomercato e le immancabili polemiche legate agli arbitri. Ancora una volta, infatti, più delle prodezze tecniche dei calciatori, di reti di pregevole fattura o di parate ‘miracolose’, sono alcune decisioni dei direttori di gara a finire sul banco degli imputati.
Non passa giornata di campionato dove non vi sia allenatore o dirigente che recrimini per un’ingiustizia subita. Oramai sotto accusa non vi sono più soltanto gli arbitri, ma soprattutto coloro che gli assistono a bordo campo con il supporto della tecnologia.
Un supporto che però sembra non ‘assistere’ nella maniera migliore i direttori di gara poiché la VAR non sembra assolvere il compito per il quale è stata istituita, ovvero correggere gli errori di valutazione dell’arbitro in campo.
L’intervista al direttore di gara ancora in attività, andata in onda durante la trasmissione Le Iene, non aiuta certo a rasserenare gli animi. I presunti conflitti interni all’AIA, l’associazione arbitrale italiana, descritta come spaccata in due fazioni che si contrastano a viso aperto, le cui conseguenze negative si riscontrano poi nelle discutibili decisioni arbitrali, non fa altro che gettare benzina sul fuoco delle polemiche e dei sospetti.
Un altro arbitro nella bufera
Per le ultime, feroci polemiche basta tornare indietro soltanto di qualche giorno. A lunedì scorso. Arabia Saudita, Riyadh, finale di Supercoppa italiana tra Inter e Napoli. Il calcio italiano esportato all’estero, nel paese più ricco, per ricchi cachet presenti e futuri.
Il calcio italiano ha però esportato soprattutto le italiche polemiche. La conduzione della gara da parte dell’arbitro Antonio Rapuano ha suscitato parecchie perplessità. Il silenzio stampa, al termine della gara, da parte del tecnico dei partenopei, Walter Mazzarri e le parole, invece, del presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, sono lì a testimoniare un’insoddisfazione palpabile.
Una conduzione che non avrebbe convinto nemmeno il designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi, che avrebbe manifestato allo stesso arbitro di Rimini la sua insoddisfazione. Sotto accusa la ‘gestione’ dei cartellini gialli e la differenza di metro di giudizio tra il primo ed il secondo tempo. Le due ammonizioni, nel giro di pochi minuti, a Simeone, che hanno poi portato all’inevitabile espulsione del calciatore napoletano, sono le decisioni più controverse, e decisive, della gara.
Sembra pertanto essere giunta una solenne bocciatura per il fischietto di Rimini da parte del designatore Rocchi. Difficile, a questo punto, vedere in campo Rapuano a dirigere un incontro di prima fascia. Almeno per un po’. E le polemiche non tacciono…