Clamorosa decisione: un club si ritira dal campionato a metà stagione, con la relativa classifica che viene stravolta
C’è poco da fare. Tra arbitraggi, a dir poco, controversi, cori dei tifosi a sfondo razzista, club blasonati che rischiano di affogare nel mare dei loro debiti e soprattutto la scomparsa di tanti amati protagonisti della domenica (una volta, nel ‘paleocalcio’, si giocava solo durante il giorno in cui Dio si riposò), ultimo in ordine tempo Gigi Riva, tuttora con 35 gol in 42 match il miglior marcatore all time della Nazionale.
Insomma, il calcio italiano ce la sta mettendo davvero tutta per offrire il suo volto peggiore che, va da sé, allontana non solo gli appassionati occasionali ma anche i tifosi, sempre più disamorati di un movimento calcistico dilaniato dalle polemiche e dalle lotte di potere intestine che gli hanno perdere terreno dai suoi principali competitor, in primis la Premier League.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, a stancarsi del calcio non sono solo i tifosi. Infatti, è arrivata l’ufficialità: un club getta la spugna, si ritira dal campionato, con la relativa classifica che conseguentemente viene stravolta.
Si ritira il Sassano, il club in cui ha mosso i primi passi nel mondo del calcio Beppe Bruscolotti
Al giro di boa del campionato di solito i preparatori atletici sottopongono i calciatori a un richiamo di preparazione, costato, secondo Walter Mazzarri, il 3-0 subito dal suo Napoli contro il Torino. Invece Domenico Ricciardone, Presidente del Sassano, ha ‘richiamato’ il proprio club, nel senso che lo ha ritirato dal campionato stravolgendo la relativa classifica dal momento che, ai sensi dell’art. 53 delle NOIF, i punti conquistati contro il Sassano non vanno conteggiati.
Il numero 1 del club salernitano – che militava nel girone H di Prima categoria campana, il quarto livello dilettantistico e settimo complessivo della piramide calcistica italiana – ha assunto questa clamorosa decisione in risposta ai propri calciatori che hanno disertato gli allenamenti in segno di protesta contro l’arrivo del nuovo allenatore. Tuttavia, nella motivazione addotta nella PEC inoltrata al Comitato Regionale della Federcalcio per notificare il ritiro dal campionato si fa riferimento a problemi economici.
Comunque, che sia per difficoltà economiche o per una fronda dei calciatori contro la nuova guida tecnica, sta di fatto che con il ritiro del Sassano scompare un piccolo pezzo di storia del calcio italiano e, in particolare, campano. Con indosso i colori del Sassano, infatti, un certo Beppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli che cedette la sua fascia da capitano a Diego Armando Maradona dietro la promessa della conquista dello scudetto, ha dato i primi calci al pallone e…agli avversari.
Non ce ne voglia pal e’ fierr (palo di ferro), ma ai suoi tempi i difensori non andavano per il sottile come conferma la maglietta ridotta a brandelli del ‘Pibe de Oro’ dopo il trattamento ricevuto dal ‘mastino’ Claudio Gentile nel match Italia-Argentina valido per la seconda fase a gironi dei Mondiali di Spagna ’82. Sì, con fuori dai giochi il Sassano, che ha lanciato Beppe Bruscolotti, scompare un altro pezzo di un calcio che non c’è più.