Non può che essere importante per la Serie A ricordare un giovane scomparso proprio quando il futuro sembrava sorridergli.
La scomparsa di un ragazzo è sempre difficile da accettare, specialmente se questa avviene improvvisamente a causa di un incidente. Avvertire un senso di ingiustizia è più che naturale, al punto tale che ci si chiede se si sarebbe potuto fare qualcosa per evitare che la tragedia potesse verificarsi.
Se a morire è una giovane promessa della Serie A può subentrare l’idea di rimpianto, visto che si era convinti che il futuro potesse sorridergli e permettergli di diventare un campione. Anche se sembra difficile da credere, sono già trascorsi vent’anni dall’addio a un figlio d’arte, che sembrava essere pronto a seguire le orme paterne.
Ma qual è il lutto che ha lasciato un grande sconforto in tutta la Serie A? Si tratta della scomparsa di Nicolò Galli, figlio di Giovanni, morto il 9 febbraio 2001, periodo in cui militava nel Bologna, che aveva notato in lui potenzialità interessanti pur non giocando nel ruolo del suo celebre papà.
Una scomparsa difficile da accettare per la Serie A
Il ragazzo aveva solo 17 anni ed era rimasto vittima di un incidente in motorino mentre stava tornando da un allenamento. Il difensore era alla guida del mezzo, ma ne ha perso improvvisamente il controllo finendo contro il guard rail in manutenzione: l’impatto era stato fortissimo, lui aveva infatti sbattuto l’addome contro un tubo d’acciaio che era stato lasciato in posizione pericolosa.
I soccorsi erano stati immediati, ma pochi minuti dopo il suo arrivo in ospedale non si era potuto far altro se non decretarne il decesso. I genitori erano ovviamente stati avvisati tempestivamente, ma ben presto papà Giovanni ha capito chiaramente quello che era successo pur senza avere alcuna comunicazione: “Quando arrivammo in ospedale capimmo che non c’era più vedendo tutti i suoi compagni piangere“.
Pur essendo scomparso giovanissimo, Nicolò Galli si era già fatto apprezzare dagli addetti ai lavori, non a caso pochi giorni prima della scomparsa era stato convocato con l’Under 18 per la Coppa Meridian. Tanti erano convinti potesse diventare una stella della Serie A, ma era già risucito a farsi apprezzare anche all’estero grazie alla breve avventura fatta nelle file dell’Arsenal.
Il Bologna aveva deciso di onorarne la memoria con due gesti importanti, il ritiro della maglia numero 27 e l’intitolazione a lui del Centro tecnico di Casteldebole, dove si allena la squadra rossoblù. Qui è inoltre presente un cippo in pietra con inciso il suo nome, dove ogni 9 febbraio viene organizzata una commemorazione.
Giovanni Galli aveva invece deciso di istituire una fondazione, la Fondazione Niccolò Galli ONLUS, che si occupa di raccogliere fondi per scopi filantropici, e memorial di calcio giovanile. Non era mancata all’epoca l’apertura di un’inchiesta penale per il paletto d’acciaio della zona in manutenzione che era stato lasciato in posizione pericolosa. I tre imputati nel 2007 erano stati condannati, ma nel 2011 sono stati assolti per l’avvenuta prescrizione.