Grazie al patteggiamento con la FIGC è riuscito a ottenere una pena ridotta: la sanzione inflitta è di sei mesi di inibizione.
Gli appassionati di calcio sanno bene che a volte le ‘sfide’ possono spostarsi dai campi di calcio al tribunale. In caso di irregolarità da parte di una società, infatti, la giustizia sportiva apre dei procedimenti che possono portare a condanne e penalizzazioni.
Lo abbiamo visto lo scorso anno con la Juventus, in Serie A, e anche in questa stagione con la penalizzazione inflitta all’Everton in Premier League per aver violato il fair play finanziario. Stesso discorso per i giocatori che assumono sostanze proibite o si rendono protagonisti di comportamenti illegali, come nei recenti casi di calcioscommesse.
Per cercare di limitare i danni si ricorre in molti casi al patteggiamento, che può portare a una riduzione della pena (a volte anche della metà). Una strada che ha scelto di seguire anche Emanuele Filiberto, divenuto il nuovo Capo di Casa Savoia dopo la morte di suo padre Vittorio Emanuele, avvenuta lo scorso 3 febbraio.
Emanuele Filiberto è proprietario del Savoia, il club di Torre Annunziata che attualmente milita nel campionato di Eccellenza campana. Come riporta la FIGC in una nota, il patron del Savoia è stato sanzionato con sei mesi di inibizione (cinque più 30 giorni) a seguito degli accordi di patteggiamento raggiunti tra le parti. Ma cosa è accaduto esattamente?
Nuovo patteggiamento: sei mesi di inibizione
Emanuele Filiberto è stato indagato per due questioni diverse. Il primo filone riguardava l’acquisizione del Real Aversa, l’altra squadra campana di cui il 51enne è divenuto proprietario, che milita anch’essa in un campionato dilettantistico. Emanuele Filiberto ha quindi violato l’articolo 7 punto 9 dello Statuto della FIGC che impone a ogni squadra della Lega Nazionale Dilettanti di non avere soci, amministratori o dirigenti in comune con un’altra.
Ma non è tutto, perché Emanuele Filiberto ha dovuto rispondere anche di un’altra irregolarità commessa nella stagione 2022-2023. Al termine del mercato invernale, infatti, il Savoia ha trattato le acquisizioni sportive del calciatore Fabio Sperandeo dell’AC Ercolano 1924 per il tramite di un sedicente agente, Emanuele Mazzocchi (o Marzocchi) di Napoli.
Le indagini hanno fatto emergere che in realtà questo presunto agente non era mai stato iscritto nel Registro degli Agenti Sportivi. La doppia violazione ha portato i legali di Emanuele Filiberto a chiedere e ottenere il patteggiamento. Sono stati poi comminati cinque mesi di inibizione ad Arcangelo Sessa, all’epoca presidente dotato di potere legale. In più la società campana è stata sanzionato con 2.400 euro di ammenda.