“Dopo la partita”: giocatore minacciato di morte

Sconcertante e biasimevole episodio: calciatore minacciato di morte al termine della partita. Ecco tutti i dettagli

Bill Shankly è stato il manager che ha costruito la leggenda del Liverpool che a cavallo tra la metà degli anni Settanta e quella degli Ottanta del secolo scorso ha dominato la scena europea conquistando, tra l’altro, quattro Coppe dei Campioni (1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1983-1984).

Minacciato di morte
Minacciato di morte: “Dopo la partita” (LaPresse)-calcionow.it

In realtà, ad alzare al cielo le ‘Coppe dalle grandi orecchie’ furono i suoi due più stretti collaboratori, Bob Paisley e Joe Fagan, visto che Shankly si ritirò nel 1974 – dopo una memorabile Fa Cup vinta in finale per 3-0 contro gli acerrimi rivali del Manchester United e la Coppa Uefa, primo trofeo continentale dei Reds, conquistata nella stagione precedente- per trascorrere più tempo con la moglie.

Eppure, Shankly è un mito per il popolo dei Reds tanto da essere stato omaggiato con una statua, davanti a uno dei gate di Anfield Road, al cui basamento campeggia un’iscrizione che si addice più a un benefattore dell’umanità che a un allenatore di calcio: “He made people happy” (“Ha fatto felice il popolo).

Ma Shankly faceva la felicità anche dei giornalisti visto che a ogni intervista dispensava perle di saggezza e battute diventate proverbiali. La più conosciuta è di sicuro la seguente: “Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d’accordo. Il calcio è molto di più“.

Non solo una battuta, quest’ultima, ma anche una sorta di profezia dato che un calciatore, una vecchia conoscenza del calcio italiano, è stato minacciato di morte al termine della partita.

Gosens, dopo le minacce di morte la richiesta dell’autografo da parte del tifoso

Incontro ravvicinato poco gradevole per Robin Gosens dopo il triplice fischio arbitrale del match di Bundesliga contro il Wolfsburg. L’ex doppio nerazzurro (Atalanta e Inter), infatti, ha avuto un faccia a faccia con un tifoso che lo ha minacciato di morte e che poi, come rivelato dall’esterno dell’Union Berlino, ha incrociato dopo la sfida con il Mainz.

La seconda volta però il tifoso aveva un atteggiamento diametralmente opposto a quello minatorio del loro primo ‘tête-à-tête’: “Dopo la partita con il Wolfsburg per 1-0 mi sono fermato a firmare autografi da alcuni tifosi. Uno di quelli che mi ha chiesto l’autografo: era lo stesso che mi aveva minacciato di morte dopo la sfida con il Mainz”.

Gosens minacciato di morte
Gosens minacciato di morte da un tifoso al termine della partita (LaPresse)-calcionow.it

Che dire se non che il suddetto biasimevole episodio è l’ennesima dimostrazione della schizofrenia di alcuni tifosi per i quali i loro idoli calcistici un giorno sono sull’altare e quello immediatamente seguente nella polvere e viceversa.

Evidentemente tutto il mondo è paese e anche dalle parti della capitale tedesca, a dispetto del cliché che dipinge il popolo teutonico come poco incline a farsi travolgere da qualsiasi passione, il tifo per la propria squadra del cuore può portare a delle reazioni scomposte e censurabili.

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