Addio al calcio giocato ad appena trent’anni, il suo nome è molto conosciuto specialmente tra gli appassionati del fantacalcio. Dove giocava e cosa farà adesso.
È di poche settimane fa la notizia del ritiro ad appena trent’anni di un calciatore che ha ben figurato in Serie A. E che non pochi appassionati di pallone avranno anche acquistato al fantacalcio, in virtù della buona duttilità che lo ha sempre contraddistinto in carriera.
La capacità di ricoprire più ruoli non è propria di così tanti giocatori, ma lui si è disimpegnato in tante circostanze come terzino o centrocampista di destra oltre che come centrale della mediana. Con un club in particolare ha raggiunto le 100 presenze ufficiali tra Serie A e Serie B prima di andare altrove, dapprima al Sud e poi al Nord.
La ufficialità del ritiro ha colto di sorpresa tutti. I 30 anni per alcuni giocatori possono rappresentare il culmine della carriera, il periodo migliore dal punto di vista non solo fisico ma anche della mentalità. E quando si sta bene di testa si riescono anche a sopperire alcune lacune tecniche.
Tra l’altro l’ultimo club dell’elemento del quale stiamo per fare il nome sta viaggiando a vele spedite verso la promozione in Serie A. Con un progetto che affonda le sue radici a qualche anno di distanza e che adesso sta dando i suoi frutti, grazie all’impegno di personaggi anche altisonanti.
Il ritiro a soli 30 anni di Paolo Faragò: gestirà un’azienda vinicola
La compagine in questione è il Como, allenato da Osian Roberts e che può annoverare ex calciatori illustri non suo organigramma, quali Cesc Fabregas come viceallenatore, Dennis Wise quale amministratore unico del sodalizio lariano e Thierry Henry in qualità di membro del Consiglio amministrativo.
Ed il calciatore che ha detto basta ad appena trent’anni, ricevendo il sostegno unanime da parte di tutti, è Paolo Faragò, visto all’opera in particolare con il Cagliari ma che ha al suo attivo anche alcune presenze con le maglie di Novara, Bologna e Lecce, prima del trasferimento ai lariani.
A spingerlo ad appendere gli scarpini al chiodo sono stati i tanti, troppi infortuni che ad un certo punto gli hanno reso difficile anche solo camminare. Ed allora è giunto il momento di dire basta per fare altro nella vita. Grazie a quanto guadagnato negli anni del professionismo, Faragò ha potuto aprire una attività tutta sua.
Già prima del ritiro dal calcio annunciato il 25 gennaio 2024 lui era diventato un produttore di vino trasferendosi in Sardegna, lui che è nato a Catanzaro ma che si è stabilito sin da piccolissimo con la famiglia a Novara. Con il Cagliari però si è tolto le maggiori soddisfazioni in carriera e qui ha stabilito ora la sua azienda. Paolo Faragò è anche sommelier qualificato dal 2020.
I problemi fisici importanti sono sorti a maggio del 2019, con ben 13 interventi chirurgici di fila all’anca e con l’assunzione frequente di farmaci. Dalla scorsa estate il suo fisico ha cominciato a non sopportare più tutto questo ed ora è giunta questa decisione, maturata nel corso degli ultimi mesi. In bocca al lupo per il futuro!