Non c’è solo la fuga dell’Inter a preoccupare l’ambiente Juventus: i conti non tornano mai e ora arriva una denuncia pesante
Ci sono più partite da giocare in casa Juventus e il campo è solo una parte. In due mesi quello che era il sogno del sorpasso ai danni dell’Inter si è trasformato nella consapevolezza di lottare per il secondo posto. Ma sullo sfondo c’è anche la delicata condizione finanziaria del club.
Una situazione che di fatto blocca molti passaggi essenziali, anche quelli di mercato. Uno su tutti, il rinnovo o meno con Massimiliano Allegri, che dalla sua ha un contratto fino al 2025. Un accordo figlio della vecchia dirigenza juventina, che non necessariamente è condiviso anche a chi è arrivato un anno fa.
Per questo la dirigenza sta valutando anche altre opzioni. Una pista porta a Thiago Motta, allenatore del Bologna ma corteggiatissimo negli ultimi mesi dalle big anche all’estero. Ma c’è anche Roberto De Zerbi, che solo a parole continuerà con il Brighton. E poi il sogno della famiglia Agnelli, quello legato al ritorno in bianconero di Zinedine Zidane.
In realtà però dal 18 gennaio 2023, quando Andrea Agnelli e l’intero Cda della Juventus si sono dimessi dopo l’inchiesta su bilanci e plusvalenze è cambiato tutto. Persino il fatto che alla presidenza non ci sia più un Agnelli anche se Gianluca Ferrero è un professionista profondamente legato alla famiglia.
Il campo fino ad oggi ha emesso alcuni verdetti, che però non sono definitivi. La Juventus è perfettamente in corsa almeno per il secondo posto e parte in vantaggio nel testa a testa con il Milan. E ha la possibilità di portare a casa la Coppa Italia, unico trofeo realisticamente alla portata in questa stagione.
Gli altri verdetti però sono arrivati dai conti e in particolare dall’ultimo Consiglio di Amministrazione. Ha approvato il bilancio del primo semestre della stagione 2023/24 al 30 dicembre 2023, in rosso di 95 milioni di euro contro i 29,5 milioni di euro nel 2022/23.
Un buco principalmente dovuta alla mancata partecipazione della squadra di Massimiliano Allegri alla Champions League. Una perdita facilmente calcolabile in almeno 60 milioni di euro, tra incassi dal botteghino e diritti tv.
Ma non è tutto, perché la società di investimenti Lindsell Train ha di recente ridotto la sua partecipazione nel club portando la sua quota nel club bianconero dal precedente 11,4% al 9,7%. Un cambiamento nell’azionariato evidenziato nella relazione sulla semestrale al 31 dicembre 2023, pubblicata dalla stessa Juventus il 23 febbraio scorso.
Fino ad oggi l’arma della ricapitalizzazione è stata l’unica possibile per far fronte alle perdite evidenti causate da più fattori compreso l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Una mossa tecnica e mediatica che all’epoca era apparsa un grande colpo. Alla distanza però si è rivelata un boomerang economico-finanziario.
Ancora una volta lo ha sottolineato Marco Bava, uno degli azionisti di minoranza della Juventus, intervenuto in diretta su TvPlay. Lo scenario che prefigura è terribile: “Secondo me ci sarebbero gli estremi metterla sotto commissariamento. Continuano a non esserci informazioni, carenze negli accantonamenti del bilancio. Per esempio con Ronaldo a cui mancano 20 milioni, non proprio noccioline. Ma La Juve se ne frega degli azionisti e quindi tutti zitti”.
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