In casa Milan tutti trattengono il fiato dal momento che arrivano notizie a dir poco negative. La perquisizione della Guardia di Finanza è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ora c’è il serio rischio che si vada incontro ad una penalizzazione in classifica. I dettagli su questa vicenda molto delicata.
Sembrava fosse tornato il sereno tra i rossoneri nell’ultimo periodo. Dopo un periodo a dir poco burrascoso, con una valanga di infortuni che hanno falcidiato la rosa di Stefano Pioli, i risultati sono tornati, al pari del bel gioco e dell’euforia nell’ambiente. Complice anche la conquista del secondo posto in classifica ai danni della Juventus. Oggi, però, come un fulmine a ciel sereno, per restare sulla metafora meteorologica, è arrivata la notizia della perquisizione nella sede del Milan da parte della Guardia di Finanza. L’indagine riguarda Furlani e Gazidis e c’è il rischio di sanzioni che possano investire anche la parte sportiva.
I pm, allo stato attuale delle cose, come raccontato dal “Corriere della Sera“, ipotizzano che il club, acquistato nel 2022 da RedBird, di proprietà di Cardinale, sia in realtà ancora saldamente nelle mani del fondo Elliott. Cardinale, infatti, secondo questa ipotesi, sarebbe solo formalmente il proprietario della società, in realtà ancora nelle mani della vecchia proprietà.
Tale ipotesi nasce da tre fonti documentali e le informazioni arrivano alcune da documenti che si trovano in USA, altri che si trovano in Lussemburgo ed infine da un documento interno al Milan. Il reato sarebbe quello di “ostacolo all’autorità di vigilanza”. Inoltre, passando invece all’ambito sportivo, ci sarebbe la violazione dell’articolo 5 del regolamento UEFA. Quello che impedisce a chi è proprietario di una squadra di controllarne anche un’altra che partecipa alle stesse competizioni. Situazioni in cui si troverebbe pienamente il Milan, visto che Elliott è proprietario anche del Lille.
Proprio per quanto detto fin qui, c’è il serio rischio che possa arrivare una forte sanzione, nel caso in cui questo reato dovesse essere confermato, da parte dell’UEFA. Che verrebbe seguita, poi, a ruota da parte della FIGC vista la poca trasparenza avuta con la massima autorità calcistica italiana. E questo potrebbe portare ad una penalizzazione di uno o più punti. Sono indagati, per il momento, solo Furlani e Gazidis, ma non il presidente Paolo Scaroni.
Essendo un reato cosiddetto proprio, infatti, può essere commesso solo da chi ricopre certe cariche. E nel calcio queste comunicazioni da fare alla FIGC spettano all’amministratore delegato e non al presidente. Per questo non è da escludere il rischio di una penalizzazione che possa pesare su questo club.
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