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Inter-Napoli non è ancora finita: “Perché non l’ha fatto?”

Lo sfogo di Conte dopo Inter-Napoli fa ancora discutere e divide l’Italia: accuse gravissime nei confronti del tecnico 

Le polemiche per l’epilogo controverso di Inter-Napoli non si sono ancora placate. E la sensazione è che, Nazionale permettendo, continueranno a essere alimentate da opinioni e contro-opinioni per fino al prossimo turno di campionato. Perché il rigore concesso all’Inter per fallo, o presunto tale, di Anguissa su Dumfries ha diviso tifosi, critica e anche commentatori. Ma ancora più divisivo è stato l’intervento di Antonio Conte, diventato dopo il suo sfogo bersaglio di accuse, anche piuttosto gravi, da parte non solo dei tifosi avversari, ma di numerosi opinionisti.

Inter-Napoli non è ancora finita: “Perché non l’ha fatto?” (Ansa) – Calcionow.it

In questo marasma di attacchi venefici e difese strenue della propria posizione, il rischio è, come sempre, di fare confusione e di mistificare gli accadimenti. Al di là dell’episodio specifico, quello che ha scatenato l’ira del Napoli, ampiamente analizzato da moviolisti e tifosi, Conte è diventato infatti suo malgrado bersaglio di accuse per certi versi infondate.

Il suo sfogo nel post partita, frutto di un commento da parte di Luca Marelli a DAZN che evidentemente non gli è piaciuto, non è stato infatti totalmente pro domo sua, come da molti fatto intendere. Il tecnico partenopeo ha parlato, forse non avendone il diritto, a nome di tutti gli allenatori, o comunque degli addetti ai lavori infastiditi dall’ambiguità palese del protocollo VAR, o della sua interpretazione.

Ma il punto è che lo ha fatto dopo un episodio in cui, almeno a parere suo, il Napoli sarebbe stato svantaggiato, e non avvantaggiato. E questo non è andato giù a tanti tifosi avversari, che non hanno perso occasione per scagliarsi contro il tecnico salentino, invitandolo a essere più coerente anche quando il ‘favore’ arbitrale finisce per avvantaggiare la sua squadra.

Gravi accuse contro Conte, scoppia la polemica: è successo davvero

Quello che può sembrare un dibattito da social, portato avanti esclusivamente da tifosi che hanno troppo a cuore la propria squadra per analizzare con un minimo di obiettività i fatti, è diventato invece un vero e proprio scontro all’interno di determinati salotti televisivi. Ad esempio negli studi di Pressing, teatro di uno scontro piuttosto duro tra due dei giornalisti più apprezzati dal pubblico italiano: Fabrizio Biasin, notoriamente tifoso interista, e Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport.

I due si sono trovati a commentare, durante la trasmissione, non tanto l’episodio del rigore, quanto invece la reazione di Conte. E lo hanno fatto ponendosi su posizioni completamente opposte, dando vita a un siparietto diventato rapidamente virale sui social.

Conte sotto accusa: parole durissime (Ansa) – Calcionow.it

A dare la stura al dibattito è stato Biasin che, analizzando quanto accaduto, ha sottolineato come siano state nella fattispecie applicate le regole attualmente vigenti, piacciano o meno. E fermo restando che sul protocollo anche lui resta d’accordo con Conte, non ha potuto non farsi una domanda: “Ma perché Conte non ha detto questo dopo Empoli-Napoli?“. Il riferimento è ovviamente all’ultimo confronto al Castellani tra azzurri toscani e campani, vinto dalla capolista con un rigore molto contestato su Politano.

In maniera maliziosa Biasin ha voluto quindi sottintendere che stavolta lo sfogo di Conte sia arrivato solo per i propri interessi, non per il superiore bene del calcio o della verità. Ma su questo punto Zazzaroni non è stato assolutamente d’accordo: “Non è vero, Conte ha semplicemente detto una cosa che aveva a cuore. Chi ha scritto il protocollo e perché in questi casi non si può intervenire?“.

Un punto di vista inaccettabile per Biasin, convinto invece che Conte abbia sfruttato l’occasione per fare un ‘discorso alla nazione’ e tirare acqua al proprio mulino. Ma al contrario, per Zazzaroni quello di Conte non è stato assolutamente un ‘discorso alla nazione’, bens’ un ragionamento.

Insomma, anche sulle parole dell’allenatore azzurro è chiaro che le interpretazioni siano diverse e possano essere filtrate dal tifo, dalla propria malizia, dalla fiducia nel prossimo o in un personaggio, non certo moralmente inappuntabile, almeno in passato, come l’ex allenatore dell’Inter.

La sensazione è che però un dibattito del genere abbia finito per svilire il messaggio che Conte vorrebbe portare avanti. Un messaggio che, se letto chiaramente e senza alcun preconcetto, conduce a un qualcosa su cui tutti dovrebbero essere d’accordo: nel calcio gli errori vanno eliminati, e se il protocollo non permette di farlo il protocollo va cambiato. Senza tanti giri di parole.

Mauro Abbate

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