Le dichiarazioni dell’attaccante serbo dal ritiro della sua Nazionale riaprono interrogativi sulla sua permanenza alla Juve
I numeri, a leggerli bene, sarebbero anche dalla sua parte. Sei gol in dodici partite di campionato con la Juve – squadra che, per usare un eufemismo, non ha certo una produzione offensiva atomica – tre in quattro gare di Champions League. Il totale fa nove centri in sedici gare ufficiali con la maglia bianconera in questa stagione.
Cifre rispettabili, a cui si aggiungono i diciotto gol stagionali in trentotto apparizioni totali messe in campo l’anno passato. Insomma, Dusan Vlahovic segna mezzo gol a partita. Forse è lecito, per i tifosi juventini, sperare di avere un attaccante che possa scavallare i 20-25 gol all’anno, ma mettere sul banco degli imputati un giocatore con queste statistiche personali, è affare ben diverso.
Sta di fatto che l’ex Fiorentina è costantemente criticato, oltre che da una parte dei suoi sostenitori, anche da un buon numero di addetti ai lavori. Oltre ad una prolificità che potrebbe essere maggiore, al serbo si contesta spesso un eccessivo nervosismo in campo. Questo sarebbe figlio e della frustrazione per i pochi palloni giocabili, e per la smania incontrollabile di voler spaccare il mondo. Di mettere a tacere qualsivoglia voce sul suo conto. Di mercato e non.
Quel che è certo è che l’attaccante, dal ritiro della Serbia, non ha fatto molto per migliorare il suo status. Colpa di alcune dichiarazioni che in parecchi hanno letto come frecciatine all’indirizzo di Thiago Motta.
Titolare di un contratto che, dal prossimo anno e fino alla data di scadenza prevista a giugno 2026, prevederà un ingaggio annuo di 12 milioni di euro, il giocatore non è affatto certo di restare in bianconero a cifre che il club semplicemente non può permettersi.
È noto a tutti che il giocatore è chiamato a concordare con Giuntoli cifre differenti se vuole restare una risorsa della Juve con un’estensione dell’accordo magari triennale, o quadriennale. Ma scendendo sotto i 10 milioni di euro di stipendio.
Anche restando alle sole dinamiche di campo, lo scenario non sembra dei migliori. “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, specie se forte come Mitrovic. Lui ingaggia tanti duelli, fa la sponda e mi apre spazio: io così posso sfruttare al meglio le mie caratteristiche, anche perché il c.t. Stojkovic mi ha liberato dai compiti difensivi“, ha dichiarato lo slavo dopo la gara giocata per intero contro la Svizzera.
“Questo è positivo per un giocatore con la mia struttura fisica: quando presso e rincorro gli avversari, poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione“, ha concluso l’attaccante, le cui parole sono state interpretate come una critica al modo in cui viene impiegato alla Juve.
Le dichiarazioni, come da tweet sopra riportato, non hanno lasciato indifferente la stampa, che per bocca del Direttore di TeleLombardia Fabio Ravezzani ha ritenuto opportuno mettere i puntini sulle ‘i’ a proposito delle lamentele del centravanti…
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