Massimiliano Allegri al Milan: Ibrahimovic ha deciso, un ritorno che può cambiare tutto
La stagione del Milan, al di sotto delle aspettative, è chiamata a risposte decisive. Con un nuovo direttore sportivo in arrivo, il nome di Igli Tare sembra essere in pole position per prendere il timone della strategia di mercato. Ma non solo: la panchina potrebbe subire un cambiamento importante, con l’ombra di un ritorno di Massimiliano Allegri sempre più concreta.
Dopo un anno di inattività, il tecnico livornese sembra pronto a rispondere alla chiamata del Diavolo, alla ricerca di una guida che non sia una scommessa, ma una certezza di affidabilità.
Il nome di Allegri è tornato prepotentemente nelle discussioni rossonere, nonostante l’attuale tecnico Sergio Conceicao non stia vivendo il miglior periodo. La sua condotta extra-campo e la delusione in Champions League, unita a un cammino in campionato inferiore a quello del predecessore Fonseca, lo pongono in una posizione delicata.
Il Milan, che si prepara a una nuova rivoluzione, non ha intenzione di affidarsi a un allenatore che sia una mera speranza, ma a qualcuno che possa garantirgli risultati immediati. Massimiliano Allegri, che ha già guidato il Milan dal 2010 al gennaio 2014, rappresenta un’opzione solida.
Il tecnico livornese ha avuto il suo primo incontro con la dirigenza rossonera, portando con sé l’esperienza di aver conquistato diversi successi alla Juventus, dove ha allenato fino a giugno 2023. Con una stima reciproca che si è costruita nel tempo, Allegri potrebbe essere la carta vincente per il Milan, anche grazie alla buona impressione che Igli Tare, futuro direttore sportivo, nutre nei suoi confronti.
Parlando di un possibile ritorno di Allegri, non si può non considerare il fattore economico. Durante l’ultima stagione alla Juventus, il tecnico guadagnava ben 7 milioni di euro netti a stagione, con bonus aggiuntivi. Questo lo rendeva l’allenatore più pagato della Serie A, una cifra che il Milan dovrà sicuramente prendere in considerazione se dovesse decidere di avviare la trattativa.
In confronto, l’attuale allenatore rossonero Sergio Conceicao percepisce circa un milione di euro netto per i primi sei mesi, un ingaggio ben al di sotto di quello di Allegri. Anche i suoi predecessori, Paulo Fonseca e Stefano Pioli, non hanno ricevuto cifre paragonabili: Fonseca guadagnava circa 3 milioni di euro netti a stagione, mentre Pioli percepiva circa 4 milioni di euro netti.
La differenza è sostanziale, ma il ritorno di Allegri potrebbe giustificare uno sforzo economico maggiore da parte del Milan. Se Allegri dovesse essere il prescelto, il Milan sarebbe chiamato a fare uno sforzo economico significativo, anche considerando l’alto ingaggio richiesto.
Tuttavia, una possibile soluzione potrebbe venire dal Decreto Crescita, che consentirebbe al club di supportare un ingaggio che potrebbe arrivare a 7 milioni di euro netti, come già accaduto con altri giocatori. In questo caso, Allegri sarebbe certamente disposto ad accettare l’offerta rossonera, con l’ambizione di riportare il Milan al vertice.
Con Allegri, il Milan potrebbe finalmente trovare quella stabilità che sembra mancare da qualche stagione. Non si tratterebbe solo di un ritorno al passato, ma della possibilità di scrivere una nuova pagina della storia rossonera. Con il tecnico livornese, il Diavolo potrebbe tornare a vincere, puntando su un equilibrio tattico e su una mentalità vincente che ha caratterizzato il suo lavoro alla Juventus.
Riuscirà Allegri a convincere la dirigenza rossonera a fare il passo decisivo? E, soprattutto, riuscirà a riportare il Milan ai livelli che i tifosi si aspettano? Solo il futuro potrà dirlo, ma le prossime settimane saranno decisive per capire se si materializzerà questo ambizioso ritorno al passato.
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