Rivoluzione in vista nel club nerazzurro dopo i disastrosi risultati di fine stagione: in tre, forse quattro, sono pronti a lasciare Appiano
Senza mezzi termini, un disastro. Uno scenario difficile da immaginare anche per il più pessimista dei tifosi. In corsa, fino a qualche giorno fa, su tre fronti, l’Inter ha già salutato un obiettivo stagionale – con un altro fortemente compromesso – nello spazio di tre gare.

Se la sconfitta di Bologna, maturata al 94′, aveva fatto scattare l’allarme per il campionato, col Napoli che aveva appaiato in testa la Beneamata, la scoppola subìta in Coppa Italia dal Milan ha estromesso i nerazzurri dalla competizione. Ma il peggio sarebbe ancora dovuto arrivare.
L’inopinata, e meritata, caduta casalinga contro la Roma, unita alla vittoria serale della squadra di Conte contro il Torino in un ‘Maradona‘ che sembrava il ‘Maracanà‘, ha di fatto inguaiato non poco l’Inter nella corsa Scudetto. Ora gli azzurri godono di tre punti di vantaggio a sole 4 gare dalla fine. E con un calendario tutt’altro che impossibile.
Chiamato ad un turnover in qualche modo obbligato dall’ambizione di non lasciar preventivamente per strada alcun obiettivo stagione, Simone Inzaghi si è affidato spesso alle seconde linee. In taluni casi le scelte sono state anche obbligate dall’assenza, per infortunio o per squalifica, di alcuni titolari. Che ad ogni modo non avrebbero potuto disputare tutti i match di un calendario davvero infernale.
I risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. L’Inter rischia ora seriamente di finire la stagione a mani vuote, avendo anche gettato alle ortiche, all’alba del 2025, una Supercoppa Italiana che sembrava in tasca dopo 52′ della finale col Milan.
Inter, rivoluzione in attacco e non solo: via in quattro
Chiamati, spesso da titolari o da subentrati per una buona fetta di match, a dare il loro contributo alla causa, Mehdi Taremi, Joaquìn Correa, Marko Arnautovic e Kristjan Asllani hanno deluso le attese. E non solo relativamente alle ultime disastrose esibizioni della squadra meneghina.

L’iraniano, arrivato a costo zero in estate, ha un contratto in scadenza a giugno 2027; il centrocampista albanese, mai entrato per davvero nei meccanismi del tecnico piacentino, addirittura fino al 2028. Gli altri due attaccanti, l’argentino e l’austriaco (forse solo quest’ultimo ha dato qualche segno di vita con 7 gol stagionali, alcuni dei quali decisivi) sono di fatto già dei free agent.
A parte qualche dubbio sulla comunque sempre più probabile separazione dal playmaker ex Empoli (Marotta ne fa solo una questione di soldi, non di eccessivo gradimento tecnico per il profilo), i tre del comparto offensivo sono praticamente certi di non far parte della rosa per la prossima stagione. L’ex Porto, avendo delle offerte dalla Liga e dall’Arabia Saudita, potrebbe lasciare Milano con la stessa facilità dei suoi colleghi di reparto, liberi formalmente di svuotare l’armadietto il 30 giugno senza opposizioni.